#SpazioTalk, Nicolas Dalla Valle annuncia il suo passaggio alla Giotti: “Voglio riscattarmi”

Nicolas Dalla Valle ha trovato una squadra per il 2022. Il 24enne non ha ricevuto una proposta di rinnovo di contratto dalla Bardiani CSF-Faizanè, formazione con cui ha corso nei suoi due anni da professionista, dopo l’esperienza da stagista con la UAE Team Emirates negli ultimi mesi del 2019. Fermato spesso da infortuni e rallentato dalle poche corse in programma a causa dalla pandemia, il giovane è riuscito a cogliere qualche piazzamento qua e là, tra cui un terzo posto di tappa alla Vuelta al Tachira 2021 e un quinto nel prologo del Sibiu Tour 2021, ma non ha convinto nessuna ProTour a puntare su di lui per l’imminente stagione. Ai microfoni di SpazioTalk, come anticipato nell’ultima puntata, ha però confermato di aver trovare una sistemazione alla Giotti Vittoria-Savini Due.

Sai già dove correrai nel 2022?
Ho trovato una sistemazione per il prossimo anno. Ho firmato con la Giotti Vittoria di Giuliani.

Una buona possibilità per ripartire.
Sono contento, sicuramente. Con i tempi che corrono e le squadre che hanno chiuso è stato difficile. Prima c’era uno spazio in Vini Zabù, che poi si è chiuso. Poi sarebbe dovuta nascere una nuova squadra, ma il progetto non è partito. La chiusura della Qhubeka non ha aiutato.

Con la Giotti hai già una mezza idea del tuo ruolo? A 24 anni hai tanto potenziale di crescita.
Sicuramente. Negli ultimi due anni, tra il Covid e la mononucleosi il primo e quest’anno, nel 2021, il gomito rotto, non ho mai fatto neanche mezza stagione completa. Le corse sono relativamente poche ora. Con Giuliani c’era già un bel rapporto. Lui è stato il ds di mio padre quando era professionista, quindi c’era già la conoscenza. La squadra supporta bene i corridori con le gare, il calendario è di tutto rispetto. Quindi per me è stata un’ottima scelta.

Il progetto Giotti spesso ha rilanciato, o lanciato, corridori. Speri possa essere un nuovo trampolino per te?
Il mio obiettivo è proprio questo. Voglio riscattarmi, fare un calendario omogeneo per tutta la stagione.

Oltre a un po’ di fortuna, cosa pensi ti sia mancato per rimanere nel ProTour? Qualche piazzamento era arrivato.
Ovviamente c’è stata poca fortuna negli ultimi due anni. Poi la Bardiani quest’anno ha lanciato il progetto giovani e ha fatto le sue scelte. Con la situazione in cui ci siamo trovati, di chiusura di tre squadre professioniste, anche le squadre straniere hanno i posti contati. È stato difficile.

Come giovane italiano ti senti quindi penalizzato sia dalla situazione Covid sia dalla carenza di squadre nel ProTour?
Sicuramente. Da grandi che eravamo un tempo, ci siamo un po’ fatti schiacciare. Speriamo che in questi anni possa nascere qualcosa di nuovo. A livello di aziende, potrebbero anche esserci gli sponsor qua in Italia. Basta solo che si mettano d’accordo. Ci vorrebbero più persone come Cassani, che facciano quello che sta cercando di fare lui per i giovani. Anche per dare fiducia ad altri sponsor italiani, che non credono nel movimento e restano indietro. A volte basta che il primo faccia la mossa per convincere gli altri e rendere tutto più facile.

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